Elio
Elio | |
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Dati fisico/chimici | |
Numero atomico | 2 |
Simbolo | He |
Temperatura di fusione | −272,200 °C |
Temperatura di ebollizione | −268,91 °C |
Anno della scoperta | 1868 |
Scopritore | Jules Janssen e Norman Lockyer |
L'elio è l'elemento chimico più leggero dopo l'idrogeno ed è un non metallo. Il simbolo dell'elio è He. L'atomo di elio contiene 2 protoni, 2 neutroni e 2 elettroni. Ha numero atomico pari a 2 e il suo peso atomico è di circa 4 uma.
Dove si trova in natura[modifica | modifica sorgente]
È l'elemento chimico più diffuso nell'Universo dopo l'idrogeno. È uno dei principali costituenti del Sole e delle stelle in generale; viene infatti prodotto dalle reazioni termonucleari, come isotopo dell'idrogeno.
È invece estremamente raro sulla Terra: può raggiungere una percentuale massima del 1% in alcuni gas naturali.
Caratteristiche fisiche[modifica | modifica sorgente]
Esiste, come gli altri gas nobili, solo sotto forma di atomi liberi. È un gas incolore, ma può assumere emissioni porpora se sottoposto ad un campo elettrico. È inodore, insapore e non tossico. Ha il punto di ebollizione più basso tra tutti gli elementi chimici. Rimane liquido fino allo zero assoluto e non può essere quindi solidificato solo abbassandone la temperatura, ma deve anche aumentare la pressione. La densità dell'elio a 0 °C e alla pressione di 1 atm è 0,1784 Kg/m^3.
Caratteristiche chimiche[modifica | modifica sorgente]
A differenza dell'idrogeno, l'elio è un gas inerte, cioè non reagisce quasi mai con nessun'altra sostanza chimica.
Storia[modifica | modifica sorgente]
Venne scoperto nel 1868 da Lockyer e Janssen, indipendentemente l'uno dall'altro, esaminando allo spettroscopio la luce del Sole durante l'eclissi. Successivamente, alla fine dello stesso secolo, le osservazioni si concentrarono in gas occlusi in vari minerali e infine isolato all'aria. Un fisico olandese, Kamerlingh, nel 1908 riuscì ad ottenere l'elio liquido, raffreddandolo a 0,9 K, e vinse appunto il premio Nobel. Nel 1926 un suo studente, Keesom, riuscì ad ottenere la sua solidificazione.
Usi[modifica | modifica sorgente]
L'elio è il gas più leggero e non è infiammabile, quindi viene utilizzato per i riempimento di palloni sonda, aerostati e dirigibili.
A causa della sua bassissima solubilità nei fluidi del corpo umano, l'elio viene miscelato con l'ossigeno e utilizzato come gas nelle immersioni subacquee, riducendo il pericolo di embolie.
Un altro suo utilizzo riguarda un'atmosfera inerte nelle saldature ad arco elettrico e negli impianti nucleari.
Sicurezza[modifica | modifica sorgente]
La sua unica pericolosità riguarda la sua possibilità di diventare asfissiante, in caso di fuga o di perdita di bombole e impianti che lo contengono, dato che va a ridurre la quantità di ossigeno.
Fonti[modifica | modifica sorgente]
Informazioni prese da Wikipedia e Chimica Online
Vedi anche[modifica | modifica sorgente]
Note[modifica | modifica sorgente]
Bibliografia[modifica | modifica sorgente]
Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]